Scorci sul futuro del formato ePub
Quale sarà il futuro del formato ePub?Ci sarà un momento in cui il formato ePub prenderà il posto del PDF per la diffusione di contenuti digitali? Secondo me sì, e si vedono già i primi cambiamenti.
Quale sarà il futuro del formato ePub?Ci sarà un momento in cui il formato ePub prenderà il posto del PDF per la diffusione di contenuti digitali? Secondo me sì, e si vedono già i primi cambiamenti.
Tra divani e domande insistenti, il formato ePub procede verso il futuro, mentre tutto il resto rimane dov’è.
L’ultimo passaggio prima della pubblicazione è la validazione. Spesso questa operazione viene sottovalutata, quando non completamente dimenticata, dando per scontato che un eBook prodotto da un software o da un tool non contenga errori. Sigil offre una convalida durante il lavoro, ma è sempre meglio controllare con gli strumenti ufficiali …
Entrando più nello specifico dello ‘stile’ e del CSS, partendo dalla dichiarazione di Bill Kasdorf, torna naturale ricollegare le tecniche più influenti nel campo del web design allo sviluppo di un eBook a layout fisso. Ma è davvero così facile?
Per funzionare correttamente il foglio di stile deve richiamare tag, classi e id della pagina XHTML. Il tag e la classe costituiscono ciascuno un selettore, servono cioè a indicare a quali parti di testo ci si riferisce. All’interno delle parentesi graffe, si trova prima la proprietà, e poi, dopo i due punti, il valore.
I metadati sono importanti. Contengono infatti tutte le informazioni affinché un eBook sia proprio quell’eBook.
Alle volte il layout fluido non basta. La praticità va a discapito dell’estetica costringendo alcune tipologie di libro a essere tagliate fuori dalla filiera dell’editoria digitale.
Iniziato da poco il 2017 e già si avverte aria di cambiamento, almeno per l’editoria digitale. L’IDPF, International Digital Publishing Forum, l’associazione che stabilisce le linee guide del formato ePub per gli eBook, si è fusa con il W3C, World Wide Web Consortium, organizzazione che ha lo scopo di sviluppare le potenzialità del WWW.
Una bella spinta verso l’innovazione, ma quali i possibili costi?